giovedì 6 marzo 2008

Angelo, un lucano innocente, prigioniero in India


Angelo Falcone,anni 27, originario di Rotondella in provincia di Matera, dal 9 marzo 2007 è rinchiuso in un carcere Indiano,Stato Himachal Pradesch città di Mandi,insieme all’amico Simone.Erano in India per turismo.
Erano alloggiati a pagamento in una casa privata,quando nella serata,mentre si apprestano ad andare a letto,la polizia fa irruzione.Le forze dell’ordine sottopongono tutti i presenti a perquisizione personale e degli effetti personali senza rinvenire nulla.Dopo essere stati rinchiusi per due ore in una stanza senza motivazione,Angelo e Simone,il padrone di casa ed un ulteriore cittadino indiano vengono trasferiti nel locale posto di polizia.Qui sono trattenuti per circa 24 ore, nelle quali non vengono trattati con fare molto civile e nelle quali viene loro impedito di contattare l’Ambasciata italiana del luogo e le proprie famiglie,nonostante continue richieste in tal senso. Esausti Angelo e Simone firmano una dichiarazione preparata dalla polizia,in lingua indi e senza l’ausilio di un traduttore come previsto dal diritto internazionale.I ragazzi prima di apporre la propria firma chiedono delucidazioni agli agenti i quali rispondono che nel documento vi è la ricostruzione dei fatti così come svoltisi.Solo dopo qualche giorno i due ragazzi si rendono conto di aver firmato una dichiarazione di colpevolezza:la polizia ha scritto di averli fermati a notte fonda in un taxi diretti all’aeroporto di Delhi e che all’interno venivano rinvenuti 18 kg di hashish la cui proprietà sarebbe stata suddivisa in 10 kg ai due indiani e 8 kg agli italiani.Dopo una settimana,i due ragazzi italiani riescono a consegnare al cugino di Simone in India per lavoro,una denuncia scritta,intestata all’Ambasciata di Delhi,nella quale riportano i fatti come avvenuti. Da allora per i due giovani e le loro famiglie è iniziato il calvario:i ragazzi dormono a terra,mangiano solo riso e lenticchie;si lavano in compagnia degli altri detenuti in un secchio posto in una fontana nel cortile. Nello stesso secchio lavano anche la biancheria. Angelo e Simone contraggono l’epatite virale e si ammalano di dissenteria. Prima vengono curati in carcere,poi nell’ospedale della zona. Grazie all’intervento dell’Ambasciata Italiana, ora possono disporre di un letto nel quale dormire e le loro condizioni generali sono migliorate. Sono state riscontrate enormi difficoltà a rendere pubblico il caso di Angelo e del suo amico Simone. Ad un anno dall’arresto dei due ragazzi,la situazione è pressoché la stessa. I due ragazzi si trovano ancora nel carcere indiano di Mandi. Il processo sul loro caso, iniziato nel tardo 2007, si sta svolgendo in maniera lenta e frammentata. La famiglia di Angelo Falcone, nonostante l’intervento dell’Ambasciata e la collaborazione delle istituzioni,presenta gravi problemi nella gestione economica della situazione. Le richieste per la difesa dei ragazzi sono esorbitanti, nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro, e la famiglia non è in grado di sostenere tali spese.

fonti
www.prigionieridelsilenzio.it
www.giovannifalcone.blogspot.com
www.vivereliberionlus.blogspot.com

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma che storia assurda!! Ma ne hanno parlato i giornali locali?? Io non ho letto nulla a riguardo!! Ora cerco di divulgarla il più possibile!!

Giovanni Falcone ha detto...

Grazie per quanto state facendo, divulgare il più possibile la notizia e scrivere alle autorità e giornalisti video e carta stampata è la cosa da fare, perchè ciò non succede ad akltri e si riesca a portare a casa mio figlio. Di cuore vi ringraziozio, Falcone Giovanni

Anonimo ha detto...

non vedo perchè la polizia Indi si dovrebbe accanire su 2 Italiani (in vacanza)..non è la prima volta che Italiani, Turchi , slavi o chicchessia vengono arrestati per droga in paesi stranieri, smettetela di essere ridicoli ed io (contro la droga da sempre) dico: hanno sbagliat, hanno rischiato... che paghino!... vi ricordate Midnight Express?.... rivedetelo... uon esempio. RESTÄTE A CASA